L’Istituto Europeo di Psicotraumatologia e Stress Management (IEP) collabora attivamente alla ricerca relativa all’impatto psicologico del cambiamento climatico nella popolazione giovanile italiana, come consulente scientifico della prima indagine mai fatta in Italia in questo ambito! Ecco come partecipare.
HAI TRA I 14 E I 30 ANNI?
VUOI CONTRIBUIRE ALLA NOSTRA RICERCA SUL RAPPORTO TRA
CAMBIAMENTO CLIMATICO E BENESSERE MENTALE?
•
In collaborazione con Greenpeace, UDU – Unione degli Universitari, Rete degli studenti medi, ReCommon e Chiedimi come sto, IEP presenta e invita a compilare il questionario creato per raccogliere informazioni utili e importanti su come il cambiamento climatico incide sulla nostra vita, a partire dai cittadini e dalle cittadine di domani.
Partecipa al sondaggio
Dedicato alle e ai giovani tra i 14 e i 30 anni (ma accessibile a tutti e tutte), è anonimo e richiede solo 10 minuti di tempo. Lo trovi qui:
IL TEMA URGENTE DELLA CLIMATE PSYCHOLOGY
Mental Health e Climate Change rientrano nella cosiddetta Climate Psychology, un ambito di cui IEP si occupa da tempo e che sarà un tema sempre più pressante nel prossimo futuro.
Ad oggi in Italia sono stati pubblicati solo 21 studi originali sull’impatto negativo che il cambiamento climatico sta avendo sulla salute mentale; l’evidenza empirica più solida emersa è l’aggravamento dei problemi di salute mentale (con anche necessità di ricovero psichiatrico) e l’aumento dei suicidi nelle persone esposte a temperature anomale e ad ondate di caldo. […] Nonostante l’alta frequenza di tali eventi nella nostra penisola, sono pochissimi gli studi svolti in Italia sulle conseguenze di eventi meteorologici estremi (inondazioni, incendi, ecc.) sulla salute mentale […]
E se già nel 2022 – grazie a uno di questi studi portato avanti anche da IEP – sapevamo che:
Il cambiamento climatico sta avendo impatti significativi sulla salute e sulla salute mentale in tutta Europa e nel mondo. Tali effetti saranno probabilmente più gravi nelle zone calde del cambiamento climatico come la regione del Mediterraneo, compresa l’Italia.
(Rita Erica Fioravanzo, Presidente IEP; con Alessandro Massazza, London School of Hygiene and Tropical Medicine; e Vittoria Ardino, Italian Society of Traumatic Stress Studies)
Oggi il focus della survey avviata con Greenpeace, ReCommon e i sindacati studenteschi è sul benessere/malessere correlato al tema dei cambiamenti climatici nella popolazione giovanile (14-30 anni).
È in corso nel nostro Paese la prima indagine su un ampio campione di studentesse e studenti per indagare la diffusione della solastalgia (1) e sull’eco-ansia (2). Questi disturbi sono relativi alle conseguenze traumatiche e psicopatologiche che gli eventi legati alla crisi climatica possono avere sulla popolazione giovanile. Greenpeace Italia su Instagram
Perché i e le giovani?
Perché sono il futuro ed è difficile progettarlo senza speranza.
Lo studio permetterà di acquisire dati basati sulle evidenze scientifiche al fine di sensibilizzare le istituzioni politiche affinché adottino misure pratiche a sostegno delle presenti e future generazioni! Ibidem
Inoltre, l’impatto della ricerca sarà anche sovranazionale:
A livello internazionale, miriamo a cooperare con istituzioni e ricercatori provenienti da diverse parti del mondo per condividere approcci metodologici, risultati e conclusioni, portando così il contributo italiano. Questa collaborazione consentirà di ampliare una visione globale dell’impatto del cambiamento climatico sulla salute mentale e di elaborare strategie a livello internazionale per mitigarne gli effetti. Uno studio di questa importanza svolto in Italia potrà costituire un modello da replicare nei paesi del Mediterraneo che sono massimamente afflitti dalle disastrose conseguenze del cambiamento climatico.
Rita Erica Fioravanzo, presidente IEP
CHI SONO LE REALTÀ PROMOTRICI COINVOLTE
Greenpeace – (https://www.greenpeace.org/italy/chi-siamo/) è un’associazione nonviolenta che con azioni dirette e concrete denuncia i problemi ambientali e promuove alternative per un futuro verde e di pace. Indipendente, non accettia fondi da enti pubblici, aziende né partiti politici.
ReCommon – (https://www.recommon.org/chi-siamo/) è un’associazione che lotta contro gli abusi di potere e il saccheggio dei territori per creare spazi di trasformazione nella società, in Italia, in Europa e nel mondo.
Rete degli studenti medi – (https://www.retedeglistudenti.it/rete-studenti/about/) è una rete apartitica, che si batte quotidianamente per difendere e implementare i diritti delle e degli studenti, nelle scuole, nelle città e in tutto il Paese, svolgendo una funzione di raccordo nazionale delle istanze specifiche e rappresentando un luogo importante di elaborazione condivisa.
Unione degli Universitari (UDU) – (https://unioneuniversitari.it/chi-siamo/) è il principale sindacato studentesco italiano. Nato nel 1994, oggi è presente in trentacinque città universitarie.
Chiedimi come sto – è stata una delle prime grandi indagini in Italia sul disagio psicologico dei giovani al tempo della pandemia (QUI il pdf), realizzata da Ires Emilia-Romagna e Alta Scuola Spi-Cgil. È al vaglio come proposta di legge per l’istituzione del servizio di supporto e assistenza psicologica presso le università e le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
IL CONTRIBUTO SPECIFICO IEP
In quanto centro di ricerca europeo specializzato in psicologia del trauma e gestione dello stress, ci occupiamo del rapporto tra cambiamento climatico e benessere mentale da diversi anni. Dal 2023, in particolare, abbiamo segnalato la necessità di studi approfonditi e specifici sull’eco-ansia, proponendone e supportandone il riconoscimento come vera e propria nuova categoria diagnostica (maggiori dettagli QUI).
Oggi, grazie alla convergenza con Greenpeace, ReCommon e i sindacati studenteschi italiani, supportiamo scientificamente quest’indagine sul legame tra preoccupazioni per il cambiamento climatico e salute mentale dei e delle giovani in Italia.
…………………………………………………..
(1) SOLASTALGIA
È la è la nostalgia del conforto (Climate Grief) è un malessere psicologico, caratterizzato da ansia e depressione, derivato dal senso di impotenza e di tristezza per il cambiamento climatico e per le sue disastrose conseguenze.
(2) ECO-ANSIA
È la la sensazione generalizzata che le basi ecologiche dell’esistenza siano in procinto di crollare, ossia la «paura cronica del destino ambientale» (definizione APA – American Psychiatric Association).
Nonostante non sia ancora considerata come un riconosciuto disturbo d’ansia, ma piuttosto una reazione alla gravità della crisi ecologica, evidenti sono i casi in cui l’eco-ansia è così forte che risulta necessario ricorrere a un supporto terapeutico.Rita Erica Fioravanzo, presidente IEP
HAI TRA I 14 E I 30 ANNI?
VUOI CONTRIBUIRE ALLA NOSTRA RICERCA SUL RAPPORTO TRA
CAMBIAMENTO CLIMATICO E BENESSERE MENTALE?