Questo esercizio serve a conoscere e potenziare la vostra resilienza allo stress traumatico.
La resilienza è un insieme di fattori personali, sociali e ambientali dai quali dipende in larga misura la nostra risposta allo stress e che ci dà la possibilità di superare eventi traumatici anche gravi senza conseguenze di lungo termine sulla nostra salute psicofisica.
Gli studi empirici nel campo della psicotraumatologia indicano infatti che fra le persone esposte in ugual misura a degli eventi critici, nei mesi successivi, alcune sviluppano veri e propri disturbi post-traumatici o sintomi di differente gravità, più o meno connessi alla tipologia dell’evento; mentre altre riescono a superarlo pienamente ritrovando, dopo un ragionevole lasso di tempo, il proprio benessere psico-fisico.
Nel ricercare i fattori che contribuiscono a queste differenze gli studiosi hanno individuato che a giocare un ruolo decisivo è il rapporto tra fattori di rischio e fattori di resilienza: il risultato di questo bilancio rende le persone più o meno vulnerabili alle conseguenze psicopatologiche dell’impatto traumatico.
La resilienza non è una capacità innata e immodificabile: al contrario, è altamente influenzata da fattori educativi, culturali, ambientali e può essere sviluppata e modellata nell’arco della vita.
Se vi interessa conoscere meglio la natura della vostra resilienza e magari accrescerne l’efficacia in caso di necessità, seguite il nostro primo esercizio.
Esecuzione dell’esercizio
Avrete bisogno semplicemente di carta e matite colorate e/o pennarelli.
- Prendete un foglio di carta bianco e dei pennarelli o delle matite colorate.
- Immaginate di dover disegnare una rete fatta di linee orizzontali e verticali che rappresenti l’insieme delle vostre sicurezze attuali, ossia di tutte le ‘cose’ (persone, fatti, idee ecc.) su cui sapete di poter contare in questo momento della vostra vita. Se volete, fatene l’elenco scritto sul retro del foglio.
- Pensate di assegnare a ciascuna di quelle ‘cose’ un colore e cominciate a disegnare la vostra rete: via via che proseguite con le linee orizzontali e verticali (nell’ordine che preferite) decidete a quale elemento corrisponde ogni linea, tracciatela con il colore corrispondente e scrivete in cima o di fianco il nome corrispondente (anche il numero di linee è a vostra discrezione: corrisponde agli elementi che fanno parte della vostra rete).
- Quando avete terminato di tracciare le linee che avete individuato, prendete il foglio, attaccatelo da qualche parte di fronte a voi, bene in vista come se fosse un quadro, e fermatevi alcuni istanti a guardarlo e a riflettere.
Chi/che cosa avete scelto?
Dove lo avete posizionato?
Quale colore gli avete attribuito?
Quali attinenze ci sono fra le ‘cose’ che avete indicato in orizzontale e quelle in verticale?
Commenti
Non importa che diate subito una spiegazione a tutto, restate semplicemente lì a guardare la vostra rete di protezione: quella è la vostra resilienza, ciò su cui state contando o potrete contare se qualche cosa di grave accadesse nella vostra vita.
Le scelte che avete fatto vi erano già ben chiare appena avete cominciato a pensarci?
Benissimo: vuol dire che avete un’ottima conoscenza dei vostri meccanismi di ‘sopravvivenza’ psichica nei momenti difficili. Questo vi è sicuramente già stato di grande aiuto in passato e lo sarà in futuro.
Qualcosa delle scelte che avete fatto per costruire la vostra rete vi ha stupito?
Meglio ancora: significa che questo esercizio vi ha rivelato degli aspetti della vostra resilienza che ancora non conoscevate o vi ha mostrato che negli ultimi tempi sono avvenuti dei cambiamenti importanti nei vostri schemi di protezione e sicurezza.
Un ultimo consiglio: se potete, attaccate per qualche giorno la vostra ‘rete’ in un luogo dove passate tutti i giorni (il frigorifero, lo specchio del bagno): potrebbe anche succedervi che, con il passare del tempo, notiate qualche aspetto che vi era sfuggito a prima vista o che vi venga voglia di modificare qualcosa della vostra rete. In tal caso fatelo, ma in maniera che la modifica sia visibile, cosicché possiate facilmente individuare ciò che avete aggiunto in un secondo tempo.
Infine, conservate il vostro disegno in maniera da poterlo riguardare fra un paio d’anni o anche di più: sarà interessante per voi osservare quanto della vostra vecchia rete di protezione si è conservato immutato nel tempo e quanto invece è stato sostituito da nuove ‘cose’.
Volete farci partecipi dei risultati di questo esercizio o volete discuterne con noi?
Scriveteci a: staff@psicotraumatologia.org
E, se potete e volete, inviateci una copia del vostro disegno: lo inseriremo – rigorosamente anonimo – in una bacheca dove stiamo raccogliendo le vostre ‘reti di protezione’ insieme ai nostri e ai vostri commenti sugli aspetti più significativi che ne sono emersi.