La de-fusione è la capacità di prendere distanza dai nostri pensieri negativi, in modo che questi non condizionino il nostro comportamento. Consente di togliere potere ai nostri pensieri e permette di sentirli meno pesanti, totalizzanti e immodificabili. Dopo la promozione delle attività positive ecco il nuovo tema del mese affrontato dal team IEP con le sale operative e sedi 118 e 112: vediamo come de-fonderci dai nostri pensieri.
Spunti e consigli a cura di Veronica Cortinovis e Eddy Spezzati
Consulenti IEP
Charlie Brown – Dopo aver PENSATO MOLTO sono arrivato a una CONFUSIONE.
Charles M. Schulz (fumettista, ideatore dei Peanuts)
L’illusione ottica dell’immagine qui sopra è una buona metafora di come ci poniamo di fronte ai nostri pensieri.
- Se la guardiamo troppo da vicino, ci confonde.
- Se ci allontaniamo, riusciamo a riconoscere più facilmente la figura celata.
Questo è ciò che accade quando osservi la realtà tenendo la giusta distanza dai tuoi pensieri.
La visione della realtà è più completa e obiettiva, comprende i tuoi pensieri ma non è limitata da essi.
QUANDO SEI FUSO O FUSA CON I TUOI PENSIERI
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- Dai troppa importanza a quello che pensi.
- Sei continuamente preoccupato/a e proiettato/a nel tempo futuro o passato.
- Credi che i pensieri negativi e disturbanti siano inaccettabili e ingestibili e ti senti in trappola.
- Credi che il tuo pensiero corrisponda a una realtà oggettiva.
- Eviti le emozioni negative che sottendono ai pensieri, tenti di controllarle e così facendo i pensieri diventano più potenti e disturbanti.
QUANDO SEI DE-FUSO O DE-FUSA DAI TUOI PENSIERI
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- Dai la giusta importanza a quello che pensi.
- Vivi e godi il tempo presente.
- Credi che tutti i pensieri anche quelli negativi e disturbanti siano accettabili e gestibili.
- Vedi i pensieri per ciò che sono ovvero «niente di più e niente di meno che parole e immagini» (Harris 2012).
- Accetti le emozioni negative che sottendono il pensiero ma non ti lasci trascinare da esse.
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COME PUOI DE-FONDERTI DAI TUOI PENSIERI?
NOTARE e non vivere i pensieri!
Pensare, ad esempio, «non ci riuscirò mai…», e vivere tale pensiero come fosse reale, significa automaticamente convincersi della propria inadeguatezza.
Invece accorgersi che «non ci riuscirò mai…» è solo un pensiero, e trasformarlo nella forma «noto che: sto pensando che non ci riuscirò mai», è una semplice strategia che permette di notare il pensiero e trattarlo per quello che è, ovvero un prodotto della mente da osservare con la giusta distanza.
L’acronimo N.O.T.A.R.E. ti può guidare nel processo di de-fusione.
Ferma il tuo pensiero e chiediti:
N = è un pensiero NECESSARIO al mio benessere o ne posso fare a meno?
O = lo sto OSSERVANDO oppure sono fuso/a con esso?
T = riguarda il TEMPO PRESENTE o il passato il futuro?
A = lo sto ACCETTANDO oppure lo sto giudicando?
R = è REALE oppure è solo un prodotto della mia mente?
E = sto gestendo l’EMOZIONE sottostante il pensiero o sto reagendo ad essa?
IL CONSIGLIO IEP
Per approfondire, leggi La trappola della felicità –Come smettere di tormentarsi e iniziare a vivere di Russ Harris e guarda questo suo video interessante: Internal Struggles.