Si chiama autoefficacia (self-efficacy) ed è il potere di sentirsi capaci. Non dipende dalle competenze che realmente ho, ma da quello che si crede di poter fare con le proprie competenze. Inoltre possiamo sentirci efficaci in un campo e poco efficaci in un altro. Dopo il ritmo del ‘ben essere’, ecco il nuovo tema del mese affrontato dal team IEP con le sale operative e sedi 118 e 112. Come nutriamo l’autoefficacia?
Spunti e consigli a cura di Veronica Cortinovis e Mariarosa Bettiga
Consulenti IEP
L’autoefficacia (self-efficacy) è l’insieme delle «convinzioni circa le proprie capacità di organizzare ed eseguire le azioni necessarie per produrre determinati risultati»
(Bandura, 2000).
Non dipende, quindi, dalle competenze realmente possedute ma da quello che si crede di poter fare con le proprie competenze e si riferisce ad ambiti specifici di azione. Possiamo perciò sentirci efficaci in un campo e poco efficaci in un altro.
STRATEGIE UTILI PER L’AUTOEFFICACIA
PICCOLI SUCCESSI PERSONALI RIPETUTI NEL TEMPO CI INFLUENZANO DI PIÙ RISPETTO A UN GRANDE SUCCESSO PER CUI SI È LAVORATO A LUNGO
La nostra autoefficacia dipende molto dalla modalità con cui interpretiamo le cause dei nostri successi. Se pensiamo che dipendano sistematicamente dal caso o dagli altri, sentiremo di avere poco controllo sugli eventi. Se, invece, ci riconosciamo i meriti di ciò che facciamo, pur con realismo, riusciremo a viverci più efficaci e a non farci abbattere facilmente di fronte agli ostacoli.
LE PAROLE SONO IMPORTANTI: SCEGLIAMOLE
Non si tratta di usarle in modo ingenuo per modificare la realtà, ma di evitare giudizi categorici e senza appello sul nostro operato.
Così un «non ce la farò mai» può diventare un «posso farcela, devo solo rispettare i mie tempi».
Allo stesso modo è importante circondarsi di persone che valorizzino gli sforzi e le abilità necessarie per raggiungere il nostro obiettivo e siano in grado di darci feedback circostanziati e costruttivi.
SI È PIÙ EFFICACI QUANDO CI SI SENTE PADRONI DEI PROPRI STATI FISIOLOGICI ED EMOTIVI
Alcuni stati fisiologici ed emotivi – tensione, rabbia, nervosismo – possono indurci a evitare determinate situazioni; per questo è importante intercettare e gestire le emozioni quando sono a bassa intensità e modificare le nostre convinzioni rispetto alle emozioni negative, dando loro il valore informativo sulle situazioni che richiedono un ‘aggiustamento’ e considerandole come portatrici di energia positiva legata al cambiamento.
LE ESPERIENZE DI SUCCESSO DI ALTRE PERSONE SIMILI A NOI E NON TROPPO IDEALIZZATE POSSONO INFLUENZARE IL NOSTRO SENSO DI EFFICACIA
Per imparare dalle esperienze altrui, si può osservare e porsi le giuste domande.
Ad esempio «Quali strategie ha messo in atto il nostro modello?», «Cosa lo ha concretamente portato a raggiungere l’obiettivo?».
IMMAGINARE UNA SITUAZIONE E FOCALIZZARCI SUI COMPORTAMENTI EFFICACI DA ADOTTARE INCREMENTA IL NOSTRO SENSO DI EFFICACIA
Studi recenti di neuroimaging (Tomasino, B., Gremese, M. ,2016. The Cognitive Side of M1. Frontiers in Human Neuroscience, 17) hanno evidenziato, durante l’immaginazione motoria, l’attivazione funzionale in alcune aree della corteccia motoria, dimostrando che anche solo immaginando un’azione ci alleniamo in un determinato compito come se lo agissimo.
LA SCALA DELL’AUTOEFFICACIA
- PONITI MICRO-OBIETTIVI
Scegli di uscire ‘un poco’ dalla tua zona comfort. - ATTRÈZZATI
Prendi atto dei tuoi bisogni. Utilizza strumenti e strategie che ti facilitino e rispetta i tuoi tempi. - REGOLA LE TUE EMOZIONI
Abbassa l’intensità del disagio con parole di auto-incoraggiamento. Immaginati mentre superi un ostacolo. - RICONOSCI I TUOI SABOTATORI
Sia quelli interni (le convinzioni negative) sia quelli esterni (le persone squalificanti). Prendi le distanze da entrambi. - LAVORA SUL RINFORZO
Riconosci quello che sei riuscito a fare. Esprimi verso di te esplicite parole di apprezzamento. Premiati anche per traguardi intermedi.
I CONSIGLI IEP
Per approfondire, puoi leggere L’autoefficacia. Vincere quasi sempre con le 3A di Edoardo Giusti e Alberta Testi (Sovera Edizioni, 2019).
Oppure puoi seguire Il potere delle idee e delle influenze negative: la storia dell’Aquila che si credeva Gallina di Luca Mazzucchelli.